Il Teatro è un Incontro!
Nel giugno del 1967, nel Canada, durante Expo 67, Jerzy Grotowski partecipò ad un simposio internazionale sul teatro, tenuto a Montreal. L'intervista a cura di Eugenio Barba, è stata pubblicata da Arts et Lettres, Le Devoir (luglio 1967).
Faccio una premessa: quest'intervista e in genere il lavoro di Jerzy Grotowski, hanno caratterizzato ed amplificato il mio amore per il teatro.
Durante gli anni universitari mi trovai tra le mani, andando in biblioteca, il testo da cui è tratta l'intervista ("Jerzy Grotoswski per un teatro povero, di Bulzoni editore 1993).
All'inizio non compresi il vero senso delle parole di Grotowski a Barba, ma poi, con il tempo e l'esperienza diretta a teatro iniziai a formare un gusto, un atteggiamento orientato all'incontro di cui tanto parlava Grotowski.
Inizia così l'intervista di Barba a Grotowski:
<< In uno dei suoi testi, lei ha affermato che il teatro può esistere senza costumi, senza musica o effetti di luce, e persino senza un testo. Tuttavia, a partire dalla Commedia dell'Arte, ci sono stati i commediografi. Può il regista d'oggi ignorare una tradizione teatrale ormai secolare? Che importanza attribuisce lei, regista, al testo?>>
A questa domanda Grotowski rispose, affermando che: << Non è questa l'essenza del problema, ciò che conta è l'INCONTRO>>.
Grotowski sostiene che, il testo teatrale oggettivo esiste come realtà artistica, se modificato o reinterpretato dal regista, rimane comunque opera letteraria e non creazione artistica. Poi continua dicendo: << Si può recitare un testo preso in senso integrale, oppure si può cambiare la sua struttura o fare una specie di collage. Si possono fare adattamenti, introdurre interpolazioni. Ma in nessuno dei casi suddetti si può parlare di invenzione teatrale, bensì di letteratura >>.
Per Grotowski le parole non sono importanti, ciò che conta è l'essenza che si può ricavare dalle stesse.
Ovvero: il teatro è un atto generato dalle reazioni e dagli impulsi umani, dal contatto che si stabilisce tra la gente: è al tempo stesso un atto biologico ed un atto spirituale. L'incontro di cui tanto parla, scaturisce da una forte attrazione. Difatti spiega più avanti, che l'incontro con il testo è lo stesso che avviene tra lui e gli attori, dove in entrambi i casi, il testo diventa bisturi che permette agli stessi di aprirsi e tirare fuori l'essenza pura dell'atto creativo.
E' stato proprio così che ho amato a dismisura l'arte del teatro. Salire sul palco, vivere la vita, i sentimenti, le emozioni vere di un altro, libera da una realtà limitante, che ci rende schiavi di un copione sociale sempre più povero di contenuti.
L.M